Spiderman-Lombardi al Corriere Adriatico: “Siamo una super squadra”
Riportiamo l’intervista integrale a Filippo Lombardi pubblicata questa mattina sul Corriere Adriatico
CAMERANO
Ieri all’Ancona e poi in serie A col Bologna, oggi protagonista fra i pali del Camerano: <Che ambiente qui. E possiamo crescere ancora tantissimo>. Filippo Lombardi, classe 1990, oggi è il guardiano della porta gialloblu, ma vanta già un passato calcistico invidiabile. Le prime parate ha iniziato a farle a Torrette, sotto casa, ma compiuta l’età per entrare nel gruppo Giovanissimi ecco la chiamata dell’Ancona. La trafila in biancorosso e al secondo anno di Berretti la grande occasione: la serie D col Fano. Titolare coi granata, protagonista della storica promozione in serie C. Confermato anche tra i professionisti, viene poi prelevato dal Bologna in serie A. Con lui insomma c’è molto da dire sia del presente che del passato.
Come ricorda gli anni della serie C e poi il volo in A?
<Dopo la seconda stagione col Fano in C sarei dovuto tornare all’Ancona ma quell’anno fallì. Andai al Bologna dove restai per sei stagioni, intervallate da parentesi con Bassano e Santarcangelo. Non dimenticherò mai l’esperienza in serie A, mi ha insegnato tutto quello che so. Una vera scuola di vita: ti confronti con campioni e impari ogni secondo. Non ho avuto la possibilità di esordire in campionato, ma in Coppa Italia sì e fu memorabile>.
Che effetto le fa vedere l’Anconitana in Prima Categoria?
<Un po’ strano, anche se purtroppo l’Ancona ci ha spesso riservato brutte sorprese. Non è la prima volta ma spero sia l’ultima. Dispiace che una città come Ancona non riesca a trovare una stabilità societaria>.
Sogna ancora di vestire quella maglia?
<Qualunque giocatore nato ad Ancona sogna di vestirla. Se potrò mai tornare all’Ancona? Chissà. Mi piace vivere giorno per giorno. Ora sono a Camerano dove sto vivendo una storia bellissima>.
A proposito: la scorsa estate si parlava di un possibile matrimonio Camerano-Ancona. Verità o solo rumors?
<Non c’era nulla di fondato. Camerano ha la sua storia e per quanto l’Ancona sia blasonata, sono due realtà distinte. Furono perlopiù voci>.
A Camerano avete appena alzato la Coppa d’Eccellenza di cui lei è stato gran protagonista…
<Paradossalmente la finale col Porto d’Ascoli è stata la gara dove sono stato impegnato meno. Abbiamo interpretato la partita in modo impeccabile, avevamo più fame degli avversari e forse ci avevano sottovalutati dopo averci battuti in campionato. È stato un risultato storico per la società e la città. Poi è la seconda coppa in due anni, perché lo scorso anno la vinsi con la Biagio, quindi non posso che essere stra-felice>.
In campionato ci sono stati alti e bassi. Dove potete arrivare?
<Non è mai facile amalgamare un gruppo nuovo. Siamo incappati in una serie di ottime prestazioni con pochissimi punti. Ci siamo guardati e ci siamo detti di cambiare le cose e ora le cose vanno meglio, anche se domenica abbiamo perso in casa della seconda, il Gallo Colbordolo. Non so dove potremo arrivare, lo valuteremo a marzo. E non dimentichiamo che abbiamo anche la fase nazionale di Coppa>.
Come si trova nel gruppo?
<Conoscevo già Savini, Santini e altri come avversari. E’ un gruppo spettacolare. Per non parlare dello staff tecnico, in queste categorie non ho mai visto così tanta organizzazione>.